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L’AI contro lo spreco alimentare: prevenire gli eccessi, ottimizzare i consumi

16/01/2025
Food & Consumer Goods
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L’AI rivoluziona la gestione della filiera alimentare, prevenendo sprechi attraverso previsioni accurate basate su dati storici e variabili esterne. Le tecnologie digitali ottimizzano produzione, distribuzione e consumo, riducendo lo spreco di preziosi alimenti.

Nel secolo scorso era abituale soffrire davanti alla TV osservando la distruzione di tonnellate e tonnellate di arance in sovrapproduzione, per evitare la caduta dei prezzi.
Fortunatamente oggi quelle immagini non si vedono più. Ma, nonostante le filiere siano in fase perfezionamento, resta ancora molto da fare per evitare che quantità importanti di preziosi alimenti subiscano lo spreco.

Ecco come l’AI contribuisce a combattere il fenomeno dello spreco alimentare.

Dagli algoritmi all’AI contro lo spreco alimentare

L’informatica gioca un ruolo fondamentale dall’origine, nelle scelte di produzione (infatti è dannoso produrre alimenti in sovrabbondanza), nei vari passaggi di attraversamento della supply chain (che, se non sono efficienti, causano sprechi), negli accordi commerciali (acquistare più del dovuto genera resi e scarti) e infine nella razionalizzazione dei consumi finali.

Nel perfezionamento della filiera alimentare il digitale e l’intelligenza artificiale svolgono una funzione sempre più decisiva, consentendo di capire quello che è successo, sta succedendo e accadrà. Il tutto, a una velocità e una precisione sempre maggiore.

La carta è per fortuna quasi al tramonto. A sostituirla sono app su device mobili che agiscono in tempo reale, nel luogo e nel momento in cui serve, sfruttando l’AI per ridurre al minimo errori e inefficienze.

LLM (Large Language Model) e AI che sono in grado di analizzare enormi quantità di dati storici e di incrociarli con innumerevoli variabili esterne, man mano sostituiscono tabulati, fogli Excel, report ed algoritmi.

Per esempio si danno in pasto all’AI gli andamenti storici di vendita negozio per negozio, le promozioni previste, i bollettini meteo e tutte le possibili variabili locali come feste, grandi eventi, flussi turistici eccetera. Il risultato è che si ottiene è una previsione puntuale e altamente affidabile.

Ovviamente tutto funziona se i dati che entrano sono affidabili e se le domande che si pongono ai sistemi di AI (prompt) sono corrette. Non si sostituisce mai l’intervento umano, ma se ne alza il livello.

Catena del freddo: le tecnologie che contrastano gli sprechi alimentari

Alcune categorie alimentari come gelati e surgelati necessitano di un mantenimento sotto zero gradi, pena la loro non commestibilità.

Per prevenire i danni da rottura della catena del freddo esistono dei sistemi specializzati che registrano con delle sonde (tag attivi) le temperature dei prodotti e comunicano (IoT) l’andamento nell’arco del tempo.

Queste info sono determinanti per garantire ai consumatori finali che stoccaggio e trasporto avvengono a regola d’arte, consentendo anche alle aziende di monitorare il corretto funzionamento della supply chain.

Blockchain di filiera

La tecnologia blockchain può svolgere una funzione importante nel garantire trasparenza e certezze, registrando l’origine dei prodotti e i loro passaggi intermedi dal campo alla tavola.
La Comunità Europea ha approvato nell’aprile scorso l’obbligo dell’adozione del DPP (Digital Product Passport) in alcuni settori come l’abbigliamento, la chimica, l’edilizia e potrebbe estenderlo anche agli alimentari.

L’obiettivo è quello di accompagnare entro l’anno 2030 ogni prodotto con la sua storia, per esempio il luogo d’origine, la sua scheda organolettica, gli allergeni, come è stato prodotto, quale percorso ha compiuto per arrivare al consumatore finale.

Lotti di produzione: freschi e freschissimi

Un miliardo di tonnellate di derrate alimentari, il 19% del totale, vengono distrutte perché scadute. Più è breve il ciclo di vita di un prodotto, più è possibile che debba essere eliminato per aver superato la data di scadenza.
Quando si parla di frutta, verdura, pesce, latticini, uova, carni, pasta fresca, la “shelf life” è ridotta a pochi giorni e quindi la filiera dev’essere molto tesa e particolarmente efficiente per evitare di rimanere con il proverbiale cerino in mano.

Un buon software basato su AI può aiutare molto nell’acquistare ogni giorno né di più né di meno di quello che si vende nei negozi con un riordino assistito o automatico.

Il problema dell’invenduto

La tecnologia consente di razionalizzare la produzione e la corretta gestione delle merci invendute. Dunque, è sempre meglio prevenire la generazione di rimanenze indesiderate. Ma purtroppo bisogna tenere presente che, in una certa entità, è inevitabile e fisiologico.

Queste merci però possono trovare una seconda vita attraverso la conoscenza tempestiva della loro esistenza. Infatti, registrando le date di scadenza e le quantità invendute le aziende possono attivare delle iniziative promozionali, sia b2b che b2c, per favorirne la vendita e il consumo.

Moderni sistemi transazionali in tempo reale, grazie al potenziamento dell’intelligenza artificiale, sono in grado di mitigare progressivamente queste perdite secche per avvicinarsi sempre più allo zero.

Consumatori finali

In Italia si buttano ben 107 kg di alimenti a testa all’anno. Per ridurre questo ultimo spreco le principali vie sono i frigoriferi intelligenti e le app per perfezionare gli acquisti.

Nel primo caso siamo ancora agli albori e sembra lontana la possibilità di controllare le giacenze e riordinare in automatico il fabbisogno.

Le app per gli acquisti sono invece un tool che può aiutare a ottimizzare le spese, per esempio evitando le sovrapposizioni familiari o aiutando a non dimenticarsi alcune voci.

La GDO investe molto nelle fidelity e oggi il digitale consente di offrire ai clienti servizi efficienti (promo, assortimenti ecc), coinvolgenti (storytelling) e divertenti (gaming).

Hub di aiuto alimentare: il caso EMERGENCY

A Cascina Cuccagna (MI) l’inaugurazione di un negozio solidale, voluto dal Comune di Milano ed Emergency, permette di offrire a 350 famiglie in stato di bisogno beni di prima necessità messi a disposizione dalla GDO.

Questo è un bellissimo esempio win win che evita gli sprechi e svolge un prezioso servizio sociale, simile al Banco Alimentare.

.FoodHubber è il software di Germano Rizzo e Aton che consente di far funzionare lo store ed è ora a disposizione della comunità Open Source su GitHub.

Aton è una B-Corp che impiega le tecnologie digitali per rendere più sostenibile il business delle aziende ed è EMERGENCY FRIEND in questo Market sociale che fa parte del progetto “Nessuno escluso”.

 

 

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