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I quattro Vangeli di un imprenditore

02/02/2020
People ,Planet ,Prosperity
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Senza esagerare nel provare a scimmiottare antichi Santi scrittori di comprovato successo, mi riferisco alla parola vangelo nel suo originario significato greco di lieto annuncio, buona notizia. Opportunità, in termini di business

Ognuno di noi conserva da qualche parte i suoi amuleti, i propri preziosi riferimenti. Personali ricordi di passaggi di svolta che hanno cambiato la vita da prima a dopo quel momento. Spesso per me sono associati a dei libri, che rappresentano delle pietre miliari nel mio percorso evolutivo. Sono delle importanti opportunità, appunto. Ancora oggi li tengo di riguardo nella mia libreria, sia cartacea che mentale, come elementi che hanno influenzato per sempre la mia esistenza

Alcuni sono stati più importanti nello sviluppo personale, altri per il ruolo di imprenditore, anche se non è così facile separare nettamente le due cose. Spero che questi testi possano fare del bene anche ad altri

Ho scelto i più recenti, quelli appartenenti al mio vissuto del terzo millennio. Un percorso di vent’anni in cui è successo di tutto, e non solo a me. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 qualcuno particolarmente avveduto affermò in pompa magna che la Storia era finita, che avremmo da qual momento vissuto un’esistenza pacifica e regolare. Essendo finita la guerra fredda non ci sarebbe stato più motivo di contrasto tra le genti. Sembra che non sia andata proprio così

Ho associato i titoli dei quattro testi, tra parentesi, all’anno in cui li ho letti e al principale significato che hanno avuto per me. Ovviamente non è detto che chi li ha letti, o li leggerà, ritrovi in essi lo stesso valore che hanno avuto per me, ma li reputo delle opere di grande importanza, che consiglierei sempre a chi interessato a questi temi

L’intelligenza emotiva (anno 2000 – il potere delle emozioni)

intelligienza emotiva goleman

Considero gli studi di Daniel Goleman un grande contributo in una straordinaria rivoluzione tutt’ora in corso. Le emozioni e l’empatia non solo sono importantissime, ma possono essere interpretate, allenate, sviluppate, indirizzate. E’ molto meglio impegnarsi ad alzare il proprio livello di intelligenza emotiva che sfruttare un elevato QI

Nel momento che intercorre tra l’impulso e la reazione nascono molti dei mali che ci affliggono in termini di conflitto interpersonale. La rabbia ad esempio è un segnale che va ascoltato e capito. Lo sfogo immediato attraverso l’esternazione urlata è spesso benzina sul fuoco. L’empatia e l’autocontrollo ci possono aiutare a capire la rabbia propria e altrui, ad andare oltre la reazione istintiva e a riportarci in una condizione di normalità. Gli strumenti per intervenire sul proprio stato emotivo sono numerosi e la loro efficacia è scientificamente provata: respirare profondamente, staccarsi dalla fissazione, stare nella natura, fare attività fisica, meditare, provare a entrare in un’altra dimensione rispetto a quella apparente. Venendo al pratico, garantisco che un Great Place to Work nasce molto da qui. Un piccolo esempio: le emozioni sono contagiose ed è fondamentale affrontare subito quelle negative per evitare che ci portino allo scontro fine a sé stesso o alla depressione diffusa. Possiamo invece intraprendere azioni correttive, intelligenti e costruttive, per migliorare la fiducia e l’efficacia nel Team (o nella famiglia) e far crescere le competenze relazionali nel lavoro di squadra

La comunicazione organizzativa (anno 2002 – la coerenza)

la-comunicazione-organizzativa
Un bel giorno, sulla spinta di un grande desiderio di migliorare e aggiornare i miei fondamentali nella comunicazione, personale e d’azienda, decisi di riprendere gli studi universitari iscrivendomi al corso di Scienza della Comunicazione presso lo IULM. Avevo quarant’anni e un lavoro impegnativo. Non è stato facilissimo superare alcuni scogli ostici come gli esami di Statistica o Economia, ma sono riuscito ad arrivare fino in fondo, con una discreta soddisfazione. E’ stato un gran bell’investimento anche per Aton, che ha ereditato moltissime idee e utilità acquisite durante gli studi. In particolare di quel periodo ricordo con piacere le scoperte legate al libro del Prof. Emanuele Invernizzi, con il quale ho poi finalizzato il percorso con una tesi di laurea sui principi della responsabilità sociale d’impresa applicati in Aton. In sintesi studiando la comunicazione organizzativa ho scoperto la straordinaria importanza di una corretta execution, della chiarezza, dell’allineamento negli intenti di un’organizzazione complessa. A partire dai valori guida di riferimento per finire all’operatività di tutti i giorni attraversando con la stessa coerenza e con maniacale attenzione tutti i livelli aziendali. Troppo spesso questi aspetti vengono trascurati o dati per scontati, compromettendo l’esecuzione di buone strategie a causa di una imperfetta implementazione. In Italia a mio avviso succede troppo spesso

E’ un testo universitario, non da comodino o amaca, per intenderci

“Oceano Blu” (anno 2005 – stare fuori dalla mischia)

strategia dell'oceano blue libro
Sun Tzu nel VI° secolo a.c. sostenne che le guerre vanno fatte solo quando sono state preparate talmente bene da essere certi di vincerle. Questo libro va oltre e sostiene che le guerre non vanno proprio combattute. Il sanguinoso scontro in mercati commodity dove tutti i prodotti e i fornitori sono simili se non uguali, Oceano rosso in metafora, è il mortale destino delle aziende in crisi. All’opposto, l’Oceano blu rappresenta i mercati vergini, dove operano poche ben distinte aziende con prodotti, servizi e brand altamente differenziati se non unici. Non si può fare un pò di tutto alla bell’e meglio, della serie “ndo cojo cojo”. I bazar dei villaggi africani hanno senso solo là dove non c’è dell’altro. Nei mercati evoluti per avere successo bisogna cercare di fare qualcosa che serve ai clienti in modo inarrivabile per gli altri. Si deve ambire a essere riconosciuti come i migliori. Meglio se questo vantaggio è difficile o impossibile da colmare. Leggendo questo manuale di strategia di posizionamento ho maturato scelte, anche difficili, con il supporto di modelli molto ben definiti. Tutt’oggi mi chiedo spesso, per la salute dell’azienda: cosa nel nostro business devo eliminare perché sta diventando commodity? cosa è meglio ridurre? cosa aumentare? cosa creare ex novo? cosa fare in casa (make) e cosa esternalizzare (buy)? Non c’è solo da inventare nuovi prodotti, l’originalità può venire anche da interventi sui processi organizzativi, dalla comunicazione, dal modo in cui si viene percepiti dai clienti, dalla scelta dei mercati a cui rivolgersi ecc. Ispirato da questa lettura, ad esempio, ho riposizionato Aton creando tre nuove società a cui delegare la gestione delle PMI e del business non coerente con i nostri obiettivi strategici: Blue Mobility, a cui abbiamo affidato il nordest d’Italia e la linea di business WMS .onLog (software dipartimentale per la logistica); Aton White, che ha in carico il nordovest e .onSafe, la soluzione per la sicurezza al lavoro (uomo a terra); Aton Orange che copre il centrosud. Aton si è così potuta concentrare su pochi maggiori clienti con evidenti vantaggi per noi ma soprattutto per i clienti

“Il potere di adesso” (anno 2012 – il potere della mente)

libro il potere di adesso
Nel divampare della crisi finanziaria dei subprime bruciava tutto, non c’era una cosa che funzionasse. Ancora mi viene la pelle d’oca pensando a quel periodo. Nel momento peggiore in cui toccammo il fondo, stremati da un’interminabile recessione, giungemmo a lasciare sul campo di battaglia metà azienda in termini di fatturato e di maestranze. Una cosa mai vista, inconcepibile, insopportabile per chi come me ha considerato l’azienda e in particolare gli atonpeople un pezzo del proprio cuore. Durante quella devastazione Eckhart Tolle, pioniere della mindfullness, mi ha dato una bella mano indicandomi una rivoluzionaria soluzione: il distacco dall’ego. Alzando di molto il punto di vista e immergendosi in una prospettiva “cosmica” si vedono le cose in un modo assai diverso, respingendo il coinvolgimento depressivo. Noi non siamo la nostra mente, l’ego è un pericoloso compagno che si impossessa dei nostri pensieri e ci trascina in paranoie pietrificanti. La nostra vita non può rimanere prigioniera nel frastuono dei pensieri del momento che stiamo vivendo. La mente va domata e quietata. Quello che conta è la nostra missione esistenziale, quello che ci è successo da quando siamo a nati in avanti e ciò che succederà nel nostro futuro. La prospettiva dall’alto dalla quale ci vediamo come una piccolissima ma positiva frazione dell’universo aiuta, eccome! Provare per credere

Un caro saluto a tutti quelli che hanno avuto l’interesse di seguirmi sino a qui, sono sempre molto disponibile e interessato a confronti e approfondimenti che possano servire a farci stare meglio!

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