Studio e lavoro: ne parliamo con Federica, una giovanissima risorsa (classe 1999) che dal 2018 lavora nel nostro team di Service Desk di 1° livello, offrendo assistenza ai nostri clienti del Retail. Infatti, per seguire il suo sogno e le esigenze lavorative, ha richiesto il passaggio a part-time proprio per proseguire gli studi!
Quando ho concluso gli studi superiori, diplomandomi all’istituto tecnico turistico G. Mazzotti, ho voluto subito iniziare a lavorare per diventare autonoma, ma mi è rimasto sempre il sogno e desiderio di approfondire lo studio delle lingue e intraprendere un percorso universitario. Dopo qualche anno di lavoro ho ripensato a questa idea e ho iniziato a prenderla seriamente in considerazione, perché mi sono resa conto che, a livello linguistico, mi “mancava qualcosa”: avevo bisogno di approfondire le mie conoscenze.
Le lingue che sto approfondendo all’università sono le stesse che ho scelto nel percorso di studi superiori: spagnolo e francese. L’esigenza di studiarle con più profondità è sicuramente maturata dal loro utilizzo quotidiano in ambito lavorativo: è richiesto, infatti, un livello di conoscenza tecnico e specifico che difficilmente si acquisisce durante gli studi superiori. Ad ogni modo, al di là della contingenza, questo desiderio nasce anche dal mio amore per le lingue, che ho sempre voluto conoscere a livello professionale.
Sì, assolutamente! Avevo paura di non riuscire a gestire lavoro ed università assieme, anche perché cerco sempre di dare il massimo in tutto. Voglio essere sempre preparata e mi applico molto per ottenere voti alti: perciò inizialmente avevo il timore di non riuscire a gestire lo studio nel modo in cui volevo, non potendoci dedicare il 100% del mio tempo. C’è chi si accontenta solo di superare l’esame, anche con il minimo dei voti, io invece non riesco proprio a studiare in modo superficiale: voglio fare il meglio possibile per ottenere il massimo risultato. Se non conosco bene gli argomenti, piuttosto non do l’esame.
Avevo anche paura di non riuscire a dedicare abbastanza tempo alla vita privata, ricca di persone, affetti e hobby: fortunatamente i miei cari mi hanno aiutata a razionalizzare tutte le insicurezze, ricordandomi che queste mie “assenze” non sarebbero pesate mai perché mi avrebbero supportata molto e sarei riuscita comunque a ritagliare dei momenti speciali da trascorrere con loro.
In Aton ne ho parlato inizialmente con la mia Team Leader di allora, Stefania, con cui ho deciso di non divulgare la notizia finché non fosse stata una decisione certa.
Mi sono anche confrontata con un atonpeople di un altro team che stava studiando e lavorando assieme, per chiederle consigli su come gestire le due attività e conoscere quali difficoltà aveva incontrato.
Successivamente, quando finalmente mi sono decisa, mi sono interfacciata con il team HR per gestire anche il lato burocratico e amministrativo, legato ai permessi di studio.
Nella mia sfera privata ho poi trovato supporto nei miei affetti, che mi hanno spronata in questa scelta molto impegnativa.
Durante il primo semestre universitario a Ca’ Foscari lavoravo full-time in Aton, ma mi sono resa subito conto di non riuscire a sostenere questo livello di stress: come nelle mie paure, non avevo il tempo materiale per gestire anche la mia vita privata, dovendo dedicarmi al 100% per dare gli esami. Cosa ho scelto di fare? Ho richiesto il part-time a partire da gennaio 2022: sicuramente il mio stipendio è diminuito, ma mi ha comunque permesso di sostenere tutte le spese universitarie autonomamente, senza chiedere un aiuto economico ai miei genitori.
Sia la mia Team Leader che l’ufficio HR sono stati molto contenti ed entusiasti della notizia: anche quando ho richiesto il part-time si sono mostrati super disponibili, concedendomelo senza problemi.
Un altro esempio della loro disponibilità riguarda la gestione dei turni lavorativi del mio team, che viene sempre adattata in base ai corsi in cui ho l’obbligo di frequenza.
L’università ti permette di fare l’iscrizione come studente part-time per avere la possibilità di raddoppiare il tempo entro cui laurearsi: le lauree triennali possono così essere conseguite in 6 anni, anziché nei 3 “canonici“.
Aton mi ha messo a disposizione alcuni permessi studio e altri permessi specifici per il giorno in cui devo sostenere gli esami: ogni studente lavoratore può usufruire di 5 giorni liberi, da prendere prima dell’esame, più una giornata per dare l’esame, che è conteggiato come un permesso a parte.
Anche se mi sento di consigliare, a chi ne ha la possibilità, di iscriversi all’università subito dopo le scuole superiori, posso dire di sentirmi orgogliosa della mia scelta perché ho dimostrato a me stessa di riuscire in qualcosa in cui non avrei mai scommesso e perché sono soddisfatta dei risultati che sto ottenendo.
Sono estremamente motivata e mi appassionano molto i corsi che sto seguendo, il che sicuramente aiuta nel raggiungimento dell’obiettivo finale.
Il mio suggerimento? Intraprendete un percorso del genere solamente se c’è realmente tanta volontà di proseguire gli studi e conseguire la laurea: i momenti difficili nel percorso sono tanti ed è solo una forte motivazione a permetterti di non mollare.
Sicuramente! È un passo impegnativo ma è anche, e soprattutto, un’esperienza molto arricchente, sia dal punto di vista personale che lavorativo.
Sto migliorando le competenze linguistiche che utilizzo quotidianamente per svolgere i miei compiti nel Service Desk di Aton. Inoltre, ne sta traendo vantaggio anche la mia capacità di organizzazione: come ho detto all’inizio, sono una persona che ama essere molto organizzata per poter dare il meglio in ogni attività che svolgo. Quindi, imparare a gestire contemporaneamente studio e lavoro ha rinforzato la mia capacità di gestione delle varie attività, influendo positivamente sul mio modo di lavorare.
Infine, grazie a quest’esperienza sto potenziando molto la mia capacità di gestione dello stress: non male vero?