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Caricabatterie unico: che cosa cambierà dal 2024?

02/11/2022
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Maurizio Bovo
Chief Hardware Maintenance
#HardwareTechnologies
Hardware ,Tech
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Finalmente il parlamento Europeo ha detto sì al Caricabatterie unico: entro il 2024 tutti i dispositivi avranno ricarica Usb-C.

È stata approvata in via definitiva la legislazione che permetterà a tutti gli utenti di avere una sola tipologia di caricabatterie per smartphone, tablet, fotocamere. L’Eurocamera, nella seduta del 4 ottobre, ha approvato in via definitiva la legislazione che porta la Usb-C su tutti i dispositivi di piccole dimensioni, permettendo quindi ai cittadini europei di ricaricarli con un solo caricabatterie. Il testo legislativo è stato approvato con 602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astensioni.

Un caricabatterie unico: che cosa cambierà?

Entro la fine del 2024, smartphone, tablet, fotocamere, lettori eBook, cuffie e auricolari, console e casse portatili venduti sul territorio europeo dovranno essere dotati di questa porta già adottata da tanti marchi tranne Apple, tuttora legata alla sua Lightning. Dalla primavera 2026 l’obbligo sarà esteso anche ai computer portatili.

Come notano le istituzioni europee, la nuova legge fa parte di un più ampio sforzo per ridurre i rifiuti elettronici e consentire ai consumatori di compiere scelte più sostenibili.

Vantaggi e svantaggi del caricabatterie unico

Ci sono voluti 10 anni di dibattiti e trattative per arrivare a questa legge che, in realtà, convince solo in parte (Il primo «sì» era arrivato ad aprile). Potenzialmente, infatti, potrebbe far risparmiare denaro ai consumatori e tonnellate di rifiuti elettronici, ma ci sono dei punti oscuri:

  • La porta unica non è un problema, tanti dispositivi hanno già la Usb-C e si potrebbe essere indotti a pensare che lo stesso caricabatterie e lo stesso cavo per la ricarica possano essere usati per tutti, ma non è così. Il caricatore di uno smartphone da 20 Watt, per esempio, può ricaricare anche una fotocamera o un lettore ebook, ma non certo un portatile, che ha bisogno di più Watt. In più, il medesimo smartphone può prevedere la carica veloce ma in questo caso si avrebbe bisogno di un altro caricatore da, poniamo, 40 Watt.
  • I cavi poi non sono uguali: a prima vista vediamo che hanno il connettore Usb-C a entrambi i capi ma in realtà sono diversi. Alcuni convogliano più Watt di altri o una maggiore quantità di dati. Quindi, comprando un dispositivo più recente o più potente avremo bisogno probabilmente di comprare anche un nuovo caricatore e un nuovo cavo più performanti.

La critica che arriva da più parti è che l’Unione Europea avrebbe dovuto porre dei limiti minimi di wattaggio ai caricatori, così da avere sul mercato prodotti compatibili con la maggior parte dei dispositivi e già a prova di futuro.

Imporre, per esempio, 60 Watt di picco avrebbe permesso di avere caricabatterie in grado di ricaricare la maggior parte dei dispositivi sul mercato come ulteriore messaggio “rafforzativo” di Economia circolare.

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L’impatto ambientale del caricatore unico

La Società italiana di medicina ambientale (Sima) accoglie positivamente la decisione definitiva del Parlamento Europeo sul caricabatterie unico. Afferma che: “i rifiuti elettronici sono la categoria di rifiuti che cresce più velocemente nell’UE, e ogni anno in Europa vengono prodotte circa 51mila tonnellate di rifiuti elettronici, 44,7 milioni di tonnellate nel mondo, con un impatto negativo sull’ambiente considerato che i dispositivi elettronici ed elettrici gettati contengono materiali potenzialmente nocivi che generano inquinamento e aumentano i rischi per le persone addette allo smaltimento. In Italia si stima che ogni cittadino produca circa 16,6 kg di rifiuti elettronici all’anno, ma raramente si esegue un corretto smaltimento di tali prodotti: nel nostro paese solo il 32,1% dei rifiuti elettronici viene riciclato, contro una media Ue di circa il 40%“.

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Vero anche che sono stati fatti passi avanti, col numero di caricabatterie elettronici dei vari “device” dai più di 30 modelli diversi fine 2008 inizio 2009 alle 3 tipologie standard attualmente in commercio. Con l’introduzione di un caricatore universale si avranno innegabili vantaggi sul piano ambientale, ed in questo Aton vuole essere un riferimento nel miglioramento continuo dei servizi mantenendo costante l’attenzione alla sostenibilità per la salute delle persone e il bene del Pianeta.

L'obiettivo di questa decisione è consentire di caricare i telefoni con un singolo cavo di ricarica, indipendentemente dal marchio di telefono che si sta utilizzando.
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