Al mondo esiste qualsiasi tipo di azienda, di ogni dimensione, molteplici forme di organizzazione, diversi settori e con specifiche skill tecniche e soft ma, soprattutto, con un mix di talenti unici.
Vi siete mai chiesti cosa porta una persona a scegliere proprio “quell’azienda” e farne la “sua azienda”, un luogo nel quale sarà coinvolta per gran parte della giornata?
Diller diceva che il modo in cui trascorriamo le nostre giornate è, ovviamente, il modo in cui trascorriamo le nostre vite. Risulta più che mai attuale se pensiamo a quanto oggi è importante la scelta dell’azienda come employer per com’è cambiato il nostro modo di vedere il lavoro negli ultimi due anni.
Personalmente quando scelgo un’azienda, cerco e considero alcuni elementi chiave:
Questi elementi fanno riferimento alla cultura, alla squadra e alla mission professionale e aziendale.
Le ottime aziende oggi sono per me quelle organizzazioni che riescono ad attrarre e trattenere le persone. Sono le organizzazioni per cui le nuove generazioni desiderano lavorare e di solito hanno tutte qualcosa di speciale: una cultura, un ambiente o degli ingredienti che li distinguono dagli altri. Hanno un elevato coinvolgimento dei collaboratori e il “passaparola” è uno dei loro superpoteri.
Secondo il “Deloitte Gen Z and Millennial Survey” del 2022 le nuove generazioni ricercano dei valori concreti all’interno di un’azienda, valori che sentono come propri. Ambienti con gerarchie meno rigide, dove poter parlare apertamente e partecipare alla formazione della cultura aziendale ed è proprio ciò che ho trovato in Aton.
Oltre all’equilibrio tra lavoro e vita privata, all’apprendimento continuo e alla flessibilità (pensate per esempio qui non esiste il “timbrare il cartellino”!), ho riscontrato fin da subito un senso concreto del mio lavoro sapendo di lavorare per un’azienda che ha un impatto positivo sulla società e che ha incorporato nel suo statuto obiettivi su tre dimensioni: sociale, ambientale ed economica (People, Planet, Prosperity), andando al di là del solo profitto.
Quando sono arrivata in Aton non immaginavo avrei trovato una realtà così innovativa, circa 200 persone da 14 paesi diversi e un’età media degli ultimi saliti a bordo di 25 anni.
Dietro questi numeri il “dato” che per me è risaltato maggiormente, è quello emerso dalle sue persone, gli #atonpeople, non uno slogan ma un vero e proprio modo d’essere. Una squadra unita e che condivide con azioni concrete ogni giorno valori come la passione per l’innovazione, l’affidabilità e il reciproco sostenersi nelle varie esperienze e sfide con attenzione alla singola persona e comunità circostante.
Un fattore determinate nella mia scelta è stato soprattutto quando mi hanno illustrato il modello organizzativo orizzontale (l’autorganizzazione per far fronte al contesto complesso e liquido), fondato su fiducia, autonomia, responsabilità e leadership diffusa. Ascolto attivo e affiancamento costante nell’ottica del miglioramento continuo sono qui riconosciuti come elementi chiave uniti ad una forte spinta verso la cultura del feedback.
Del mio lavoro mi appassiona il poter supportare le persone a esprimere al meglio il loro valore. Nel mio ruolo come HR ho la possibilità di confrontarmi tanto con le persone, comprendere i loro bisogni e capacità e accompagnarli nello sviluppo delle loro competenze, arricchendo il loro bagaglio professionale e umano.
Quando mi è stato raccontato il progetto evolutivo previsto per ciascun atonpeople mi ha proprio affascinato sapere che per ogni Atonpeople con HR e il proprio Team Leader si disegna e struttura un percorso di crescita sulla base delle attitudini e delle competenze professionali e personali.
Non mancano poi progetti nei quali sperimentarsi su formazione tecnica e certificazioni, team building, leadership, comunicazione, negoziazione, conversazione in lingua. Inoltre, ho la possibilità di occuparmi di temi che mi stanno a cuore come l’Employer branding e i suoi innovativi strumenti per mostrare l’identità di Aton e dei suoi atonpeople.
Forse vi sembrerà troppo bello per essere vero, se è così vi aspetto per un caffè in Aton 😉