Continua la corsa del Gruppo Aton, che nel primo semestre 2024 registra un +8,1% nel fatturato, arrivando a 11,17 milioni di euro contro i 10,33 milioni dello stesso segmento temporale dello scorso anno. Il portafoglio ordini attivo vale oggi 31 milioni di euro, nel corso del primo semestre sono arrivati ordinativi per poco più di 10 milioni di euro, +11% (nel 2023 furono 8,99 milioni). Sorride l’EBITDA, che raggiunge quota 1,706 milioni (+9,3%, era 1,56 milioni lo scorso anno).
I dati di fatturato e di EBITDA sono i più alti di sempre, se il trend positivo iniziato nel 2023 dovesse essere mantenuto, potrebbe registrarsi il valore più alto nei 36 anni di storia aziendale. Merito anche del continuo investimento in ricerca e sviluppo (in media il 7% del fatturato).
In un contesto dove le trimestrali di tech, lusso e moda non sono state positive, noi continuiamo a crescere. Stiamo ottenendo ottimi risultati sui servizi, in particolare nell’area service desk con i servizi di assistenza multilingua, oggi supportati anche dall’intelligenza artificiale. Da segnalare l’impatto positivo portato dall’ingresso di alcune commesse particolarmente importanti, giunte a margine di lunghe trattative con società multinazionali che ci permetteranno di crescere anche nei prossimi mesi.
Insieme agli ottimi risultati del primo semestre 2024 annunciamo un innovativo piano di premi di risultato per gli atonpeople: se a fine anno l’EBITDA crescerà rispetto al 2023, ad ognuno sarà dato un bonus a salire fino a raggiungere una mensilità piena in corrispondenza del target. In tutto, abbiamo messo a budget oltre mezzo milione di euro per questi premi.
Il nostro CEO Giorgio De Nardi in occasione della presentazione dei risultati economici ha dichiarato: “Crediamo nella flessibilità e nella velocità possibili sostituendo i vecchi sistemi gerarchici con modelli basati su ingaggio, fiducia, obiettivi e auto-organizzazione dei team di lavoro. Per questo abbiamo definito delle linee guida (OKR) grazie alle quali i singoli team possono autovalutarsi con dei kpi specifici che misurano il merito. Saranno i nostri stessi collaboratori a sancire il premio che ritengono di meritarsi, il cda non avrà alcuna possibilità di cambiare le loro decisioni”.
L’azienda, per definire il modello premiale più favorevole ai collaboratori, ha aperto un tavolo di dialogo con il sindacato Uiltucs di Treviso, un’operazione che ha impiegato il primo semestre dell’anno per essere portata a termine. Anche Confindustria Veneto Est (alla quale Aton è associata) ha partecipato alla stesura dell’accordo, tramite l’area sindacale lavoro e welfare. L’elemento differenziante è stata la decisione di premiare con un +25% del bonus il collaboratore che decide di ritirarlo in welfare e non in cash, una novità in termini assoluti e di rilievo per il settore.
Entrando nei dettagli, quest’anno il premio sarà attivato con l’EBITDA di gruppo a 5 milioni, con il riconoscimento del 25% di una mensilità lorda. Al superamento, questo 25% crescerà in proporzione all’entità del risultato, arrivando al 75% della mensilità al conseguimento dei 6 milioni e continuerà ad aumentare proporzionalmente e senza tetto massimo. La strategia aziendale va oltre, è stata infatti abilitata la possibilità di incassare questo premio in welfare (e dunque non in “cash”), con una maggiorazione ulteriore del 25%.
La seconda linea premiale decisa da Aton si focalizza invece sulle performance dei team: può arrivare fino al 25% della mensilità ed è basata sull’autovalutazione dei singoli gruppi di lavoro, ognuno dei quali decide in completa indipendenza la percentuale di conseguimento degli obiettivi fissati su performance e miglioramento rispetto all’andamento dell’anno, alle attese, agli obiettivi strategici. Questo premio sarà erogato solo se l’EBITDA di gruppo nel 2024 crescerà rispetto a quello del 2023 ed è incassabile solo in welfare.
“Abbiamo deciso di incrementare il valore dei premi quando i collaboratori li incassano sotto forma di welfare”, conclude Giorgio De Nardi, “Crediamo che gli imprenditori debbano lavorare per il bene comune, sia dell’azienda che dell’ecosistema dove operano. Scelte come queste vanno nella direzione di coinvolgere le persone: se c’è da festeggiare, tutti debbono partecipare”.
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