In questi giorni l’ISTAT ha pubblicato i dati sul lavoro in Italia e mi sono soffermato sulla disoccupazione giovanile. Al momento il 29,3% dei nostri ragazzi sotto i 24 anni è in cerca di lavoro. E’ un problema silente ma gigantesco. Quasi un giovane su tre non lavora e moltissimi sono costretti a espatriare. Pensate quale enorme patrimonio abbiamo paralizzato, sprecato nell’ozio o nell’ansia di un’inutile ricerca. Eppure ci sono oggi molti strumenti interessanti per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro
Due anni fa la RAI ha deciso di indagare in particolare il programma della Comunità Europea Garanzia Giovani che ha lo scopo di incentivare l’assunzione di Neet (Not in Education, Employment or Training) tra i 16 e i 29 anni. I giornalisti si sono rivolti al Ministero del Lavoro, che li ha indirizzati per competenza alle regioni. Hanno scoperto che tra le varie regioni il Veneto è una best practice e quindi sono andati a Venezia per approfondire. La regione Veneto a sua volta li ha indirizzati a Treviso, la Provincia più attiva ed efficace nel mercato del lavoro locale. Infine, la Provincia di Treviso ha suggerito alla RAI di visitare proprio la Aton, quale caso di successo di un’azienda che ha bene implementato il programma Garanzia Giovani. Questo è il servizio video che è andato in onda:
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-460cd322-6000-480d-a829-ddac99232ccd.html
Sembra una matrioska o una barzelletta, ma alla fine è stata un’esperienza vera che mi ha sorpreso e dato una discreta soddisfazione. Non m’ero nemmeno accorto del numero di giovani assunti in Aton. Negli anni tra il 2015 e il 2019 abbiamo già assunto a tempo indeterminato quaranta ragazze e ragazzi passando attraverso l’opportunità dello stage. La definisco opportunità perché effettivamente è uno strumento molto agile, efficace e conveniente per aiutare l’inserimento nel mondo del lavoro. Per la nostra attività ci servono persone giovani e brillanti, con la mente aperta e la voglia di imparare, migliorarsi, crescere, condividere i valori Aton. Lo stage consente un periodo di reciproca conoscenza durante il quale ci si mette alla prova per capire se si è fatti l’uno per l’altro. Un pò perché ci mettiamo tutti moltissima attenzione sia nella selezione che nell’onboarding, un pò per fortuna, abbiamo inanellato una straordinaria serie di conferme a fine stage. La conferma del definitivo inserimento rende tutti felici, il lavoratore, i suoi colleghi, l’azienda e i clienti
Stiamo dando un contributo alla valorizzazione dei nostri giovani e ne sono assai orgoglioso. Per un imprenditore vedere crescere l’azienda creando lavoro e potendo investire in potenziali talenti è il massimo. Credo che il futuro di Aton sia molto nelle mani di queste giovani leve che possono dare moltissimo, se lo vorranno fare e se saremo bravi a motivarli e a farli lavorare come si deve. Evitare l’emorragia di neolaureati che debbono andarsi a cercare lavoro all’estero, a mio avviso, dev’essere un obiettivo di tutti noi italiani
PS: ciò non toglie nulla, anzi, all’importanza della seniority di chi ha maggiore esperienza e può dare l’esempio giusto ai più giovani. La responsabilità di un coaching a regola d’arte per sviluppare dei solidi atonpeople è ora tutta nelle loro mani
https://aton.com/garanzia-giovani/
http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-460cd322-6000-480d-a829-ddac99232ccd.html