Condividi
x
Condividi
x

Interfacce vocali: pro e contro

11/06/2019
Redazione-img
Redazione
Categorie
E così Duplex, il sistema di Google che chiama la pizzeria per prenotare un tavolo al posto tuo in modo automatico e decisamente futuristico, è ancora non del tutto automatico e non molto futuristico. In fondo non sorprende, ma non è certo un male, anzi!
Facciamo un passo indietro: al Google I/O 2018, la conferenza dedicata agli sviluppatori, Google aveva fatto parecchio scalpore con la demo di questo servizio che “pareva” essere in grado di chiamare una pizzeria, chiedere informazioni e riservare un tavolo. Questo per poter connettere gli utenti digitali a quei servizi che ancora non accettano prenotazioni online.
Intento lodevole e realizzazione ancor di più: l’intelligenza artificiale capiva la conversazione, rispondeva a tono, e pareva insomma fare il suo dovere. Al tempo vennero sollevati molti dubbi sulla reale veridicità della demo; ma di sicuro la tecnologia c’era, ed era incredibile.
In questo anno o poco più, Duplex è diventato disponibile in 43 stati negli USA, dimostrando una “concretezza” che pochi – io compreso – avrebbero pronosticato.
È della settimana scorsa però un report che rivela che il 25% delle chiamate sono ancora fatte da operatori umani, ed il 15% delle altre viene passato a un operatore in carne ed ossa dopo le prime battute. Questo ha creato un po’ di agitazione: accuse di barare, e molti commenti negativi sul reale valore del sistema.
Sinceramente, sono anche un po’ sollevato: un sistema che non sbaglia mai nell’interazione con le persone evoca scenari da fantascienza che mettono i brividi (ed il concetto di Uncanny Valley, d’altronde, è lì vicino), e non giudico male un sistema che interagisce con gli umani se ha bisogno di intervento umano. Ci sono semplicemente troppi fattori variabili perché si possa pensare di gestire “qualunque telefonata”.
Semmai, 25%+15% mi paiono anche pochi: la maggior parte delle chiamate paiono essere ancora completamente automatiche, e questo è sinceramente impressionante. Complimenti a Google.
Al di là di sistemi creati da multimiliardarie multinazionali, comunque, qui c’è qualche spunto di riflessione anche per tutti noi. Vediamo:
  1. Le interfacce conversazionali vocali vanno forte  
    Non so se le persone rifuggano il contatto umano, e il punto non è questo; ma la voce è uno strumento ideale per interagire col “mondo digitale” quando si sta facendo altro, si hanno le mani occupate o si sta guidando. E visto che con le nostre soluzioni di raccolta ordini, tentata vendita, CRM mobile ci rivolgiamo ad agenti di vendita e tentatisti che passano gran parte della loro giornata al volante… questo trend non è ignorabile! (leggi anche questo post che può darti degli spunti a riguardo: uno strumento di vendita che funziona dove serve: davanti al cliente)
  1. Non esiste ancora l’interfaccia vocale perfetta 
    L’IA – anche quando distingue cani da moci – non può ancora gestire una conversazione “qualunque”, perfettamente. Con Duplex, parliamo di un campo ben definito, la prenotazione, che ha i suoi “rituali” e le sue frasi codificate; di un 40% di intervento umano; e con tutto questo è comunque un risultato incredibile.
Non si può purtroppo ancora pensare di strutturare un sistema “a cui parlare” liberamente; è ancora necessario progettare bene l’interazione, per dare all’utente l’impressione di parlare con un linguaggio quanto più possibile naturale ma anche inducendolo a fornire all’”interlocutore automatico” un contenuto da lui intelleggibile, ad esempio per mezzo di keyword. Pensate a Siri/Cortana/Alexa/Google Assistant: possono rispondere in modo più o meno buffo a domande generali, ma danno il loro meglio quando possono focalizzarsi su parole come “meteo”, “sveglia”, “promemoria”, eccetera.
C’è da dire che le cose stanno migliorando molto: ormai il riconoscimento vocale, che è la prima ed imprescindibile tessera del puzzle, ha raggiunto ottimi livelli anche in italiano, e “perdona” molto più di un tempo le inflessioni strane, parole dialettali eccetera. Ne è un esempio: il sistema di voice picking adottato dal principale produttore e distributore di Coca Cola nella penisola dello Yucan (Messico). Punto di forza: il riconoscitore di tipo speaker independent, basato sull’Intelligenza Artificiale, della suite vocale Lydia Voice che abbiamo scelto di adottare nei nostri progetti.
Il futuro poi sarà un gioco di bilanciamento. Non crediamo che questi sistemi potranno mai sostituire l’interazione umana, ad esempio in campi “aperti” come l’assistenza tecnica. Il fattore umano, come abbiamo già avuto modo di rilevare, è imprescindibile, sia per una comprensione completa del problema, sia per l’empatia che si crea con l’interlocutore. Ciononostante, sistemi simili a questi possono senz’altro assistere il lavoro dell’operatore: aprire la chiamata, in qualche caso fare una scrematura, oppure fornire un livello minimo di servizio fuori orario o fuori copertura telefonica. Bisogna pensarci, progettare, probabilmente sbagliare e tornare al banco di progettazione. Il mestiere dell’informatico è anche questo.
ATONEWS
Le persone al centro
LPG Week 2024 - Aton
Energy · Sales·Tech
Alessandro Landi
LPG Week 2024
02/12/2024
Approfondisci
Persone Hub Cuccagna - app per EMERGENCY
People·Tech
Germano Rizzo
.FoodHubber: la nostra app per EMERGENCY
29/11/2024
Approfondisci
Ridurre gli sprechi alimentari: immagine di cibo
Food & Consumer Goods · Planet·Sales
Anna Manfè
Ridurre gli sprechi alimentari: soluzioni digitali per un futuro sostenibile
26/11/2024
Approfondisci
.PIM - Aton
Retail Management·Sales·Tech
Cristiano Negri
.PIM: un alleato strategico per le tue vendite
25/11/2024
Approfondisci
Ordini e ingresso merce in 15 secondi: .one AI trasforma il tuo business - Aton
Tech
Andrea Cobre
Ordini e ingresso merce in 15 secondi: .one AI trasforma il tuo business
18/11/2024
Approfondisci
Macchina caffè bar - torrefazioni vendita di caffè HoReCa
Food & Consumer Goods · Sales
Giovanni Bonamigo
Torrefazioni: vendita di caffè al settore HoReCa
15/11/2024
Approfondisci
CASE STUDY
Ecco alcune delle nostre esperienze
Leggi
caffè-vergnano-case-study-aton-img

Caffè Vergnano

Food & Consumer Goods
Oggi Caffè Vergnano è presente sul territorio in 19 regioni con oltre 4.500 clienti Ho.Re.Ca e nel mondo con più di 70 locali in 19 paesi.
Approfondisci
Leggi
unicomm-banner-img

Unicomm

Retail Vendite Omnichannel
Nel corso dei suoi quasi 70 anni di storia Unicomm è cresciuto fino ad essere presente oggi in 7 regioni e 32 province italiane. Con oltre 1500…
Approfondisci
Leggi
shv-energy-case-study-img

SHV Energy

Energy
In una sola web console l’azienda registra i dati, gestisce gli ordini, pianifica i rifornimenti, la manutenzione e si assicura che tutte queste operazioni vengano riportate in modo immediato e automatico nel gestionale.
Approfondisci
Leggi
gruppo-poli-banner-img

Gruppo Poli

Retail Vendite Omnichannel
Poli ha unito tradizione e innovazione nel proprio modo di fare impresa ponendo particolare attenzione ai collaboratori, ai clienti e al territorio. In Aton, ha trovato un partner con…
Approfondisci
Leggi
cattel-banner-img

Cattel

Food & Consumer Goods Vendite Omnichannel
Cattel S.p.a, azienda leader nel Nord d’Italia nella distribuzione di prodotti alimentari nel canale Ho.Re.Ca ha profondamente trasformato la raccolta ordini adottando la soluzione .onSales B2B di Aton.
Approfondisci
Leggi
Despar-Case-banner-img

Despar

Retail Vendite Omnichannel
Tutte le operazioni di negozio gestite in palmo di mano per gli oltre 600 punti vendita Despar, Eurospar e Interspar
Approfondisci