Per essere innovativi (leggi in questo articolo cosa significa per noi innovazione) è necessario combinare aspetti di business, di tecnologia e di design.
Il Design Thinking, servendosi di un approccio Human Centered Design, è la metodologia che meglio mette insieme queste tre componenti, nell’ideazione di un nuovo prodotto, nella risoluzione di un problema o nelle sfide di business.
Per capire la particolarità di questo metodo è necessario partire dalla sua definizione:
“Design Thinking is a human centered approach to innovation that draws from the designer’s toolkit to integrate need of people, the possibilities of technology, and the requirements for business success”
Tim Brown – CEO Ideo
Considerando la velocità con cui cambiano gli ecosistemi economici, le normative, le tecnologie e gli interlocutori, bisogna trovare un modo per innovare e offrire una soluzione ad un bisogno in modo rapido ed efficace: ecco perché questa metodologia è vincente ed efficace.
Il Design Thinking si differenzia dal metodo tradizionale (divisione di un problema in sotto-problemi) in quanto utilizza l’approccio del designer per trovare la soluzione più adatta ad un problema.
II Design Thinking utilizza un modello a “diamante doppio” (double diamond) che viene applicato in maniera ciclica dalla definizione di un problema alla proposta di una soluzione.
Questo modello alterna fasi divergenti, in cui si esplora un determinato problema, a fasi convergenti, in cui si effettuano le valutazioni. Alla fine di un ciclo ci sono sempre dei test (spesso con prototipi) in cui si verifica la soluzione e si definiscono le sfide successive che innescheranno a loro volta un nuovo ciclo a “diamante”.
Se sei interessato ad approfondire il modello a diamante doppio leggi il nostro articolo a questo link
Il Design Thinking è prima di tutto un approccio Human Centered. L’approccio che mette l’utente al centro del processo di ideazione di una soluzione . Quando prima si parlava di osservazione, raccolta di proposte, idee, soluzioni, queste devono essere studiate avendo ben chiaro l’utente, il contesto e il suo problema.
Un chiaro esempio è il caso di un grande aeroporto internazionale: gli anziani chiedevano in continuazione all’ingresso dove fossero le toilette, sembrava un problema di segnaletica visiva delle toilette stesse e invece li hanno osservati e hanno notato che cercavano le toilette perché all’interno di quegli spazi l’acustica degli annunci dei voli era molto più comprensibile che nelle sale rumorose dell’aeroporto.
Un ulteriore approfondimento sull’importanza dell’approccio incentrato sull’utente (HCD o UCD) e sugli elementi che lo caratterizzano lo trovi in questo articolo.
Un’altra indispensabile chiave del successo di questo approccio di problem solving è dedicare un team multidisciplinare e altamente eterogeneo. Il team che si occuperà del progetto deve essere composto da anime eterogenee che provengono da ambiti diversi: architetti, designer, ingegneri, manager, addetti ai lavori. Questo elemento è talmente importante per la buona riuscita del progetto che chiediamo fin da subito la disponibilità del cliente a partecipare a vari workshop e sezioni di co-creazione finalizzati alla definizione del problema e della soluzione più adatta al target di riferimento.