Ogni giorno acquistiamo prodotti e non ci poniamo troppe domande sul canale di vendita da cui li stiamo comprando: supermercato, piccolo negozio sotto casa oppure online.
Se il prodotto è lo stesso (stessa marca, formato, etc..), guardiamo semplicemente quello che ci torna più comodo, ossia l’occasione d’uso. Per esempio, “mi serve ora o nel luogo in cui mi trovo” oppure “lo consumerò a casa o in un altro luogo domani o tra qualche giorno”. Se la nostra sensibilità al prezzo è elevata, molto probabilmente, a parità di condizioni, acquisteremo quel prodotto dove ci costa meno. Se il prezzo non è un parametro così importante, probabilmente lo acquisteremo dove andiamo solitamente a fare la spesa.
Cosa significa tutto questo?
Vuol dire che spesso, consciamente o inconsciamente, oltre a scegliere il prodotto, scegliamo il “canale di acquisto” e la decisione è prioritaria rispetto a quella del prodotto specifico. Sintetizzando quanto sopra possiamo affermare che, se come consumatori scegliamo un canale per acquistare prodotti, di fatto non abbiamo solo acquistato il prodotto, ma anche il “canale d’acquisto”.
Ora cambiamo prospettiva e proviamo a metterci prima nei panni del produttore, poi in quelli del retailer.
Il punto di vista del produttore:
Se pensiamo al numero di referenze di prodotti di largo consumo, alle molteplici promozioni che cambiano di giorno in giorno, alle migliaia di punti vendita della distribuzione organizzata e normal trade o al canale Ho.Re.Ca., possiamo capire quanto sia difficile avere la certezza che gli accordi tra produttore e retailer vengano rispettati.
Per questo ogni giorno supportiamo con progetti di digitalizzazione i processi sopra descritti sia dal punto di vista del produttore per la gestione delle attività di merchandising, sia quello del retailer per l’ottimizzazione delle operazioni sul punto vendita o per l’integrazione dei dati di sellout col produttore.
Un corretto allineamento delle informazioni da parte degli attori della filiera consente di ottenere enormi efficienze da entrambe le parti e traduce il conflitto tra “canale e prodotto” in un equilibrio dinamico che porta benefici a produttori e retailer in ottica “win-win”.