Immaginiamo che un tuo cliente abituale stia chiudendo il bar e si accorga che sono finite le scorte di latte. Sono le 22.00, è tardi per chiamare il customer service o l’agente che solitamente lo segue e quindi che fare? Un chatbot integrato all’e-commerce B2B risolverebbe velocemente la situazione, con piena soddisfazione per il cliente e per la tua azienda.
Nel 1950 Alan Turing pubblicò un articolo dal titolo Computing Machinery and Intelligence, in cui propose un criterio (oggi definito Test di Turing) in grado di determinare se una macchina è in grado (ipoteticamente!) di pensare o meno. Per soddisfare questo criterio un software deve fingere di essere umano in una conversazione in tempo reale in modo che l’interlocutore non sia in grado di capire, basandosi solo sul contenuto, se stia interagendo con un programma o con un essere umano.
Un chatbot o interfaccia conversazionale è quindi un software che dialoga con un utente utilizzando il linguaggio naturale; l’interazione può avvenire tramite testo e/o voce. A differenza della chat, un chatbot non richiede quindi una presenza umana, è sempre attivo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, può gestire simultaneamente più conversazioni e può adattarsi all’utente con cui interagisce conoscendo le sue abitudini di acquisto e molto altro, permettendo così di dare la risposta giusta al momento giusto.
Secondo il report 2018 di Grand View Research l’utilizzo dei chatbot crescerà in maniera significativa in quanto consentirà alle imprese di ridurre sostanzialmente i costi operativi. Inoltre, le innovazioni nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie di apprendimento automatico miglioreranno ulteriormente le caratteristiche dei chatbot verso un servizio sempre più “umanizzato”.