Due anni fa Giorgio De Nardi si è affacciato nel mio ufficio e mi ha detto: “sai, ho provato a compilare l’assessment di autovalutazione per le B Corp: magari ho sopravvalutato qualcosa, ma sai che superiamo il punteggio per la certificazione? Che dici, ci proviamo?”
Così è iniziato il nostro percorso per diventare B Corp, entrando a far parte di quel movimento globale di 6000 aziende in 86 paesi e 158 settori, di cui 200 in Italia, che soddisfano gli alti standard di performance sociale e ambientale, responsabilità e trasparenza verificati dalla no- profit B Lab.
Abbiamo scelto così di “dichiarare” il nostro modo diverso di fare impresa, quell’approccio che da sempre pratichiamo e coltiviamo quotidianamente e che nel 2021 ci ha spinto anche a trasformarci in Società Benefit.
Nella Aton che conosco c’è sempre stata una fortissima attenzione alle persone, all’ambiente, alla condivisione dei valori fondanti, al lavorare tutti insieme non solo per raggiungere, ma per costruire in team un risultato comune.
Aver perseguito e raggiunto la certificazione nella prima sessione ha dato sostanza e corpo alle spontanee manifestazioni del nostro modo di fare azienda. Questo viaggio ci ha aiutato a guardarci dentro e ci ha spinto a migliorarci ancora e sempre in un moto continuo, individuando aree migliorabili e ponendoci riflessioni su come i nostri prodotti e le nostre soluzioni possono essere utilizzate per portare un reale beneficio e impatto positivo su persone, ambiente e società.
È stato un percorso lungo e sudato che ci ha visti impegnati in un rigoroso processo di misurazione e di analisi degli impatti ambientali, economici e sociali nelle cinque macro-aree della governance, dei lavoratori, della comunità, dell’ambiente e dei clienti, previste dallo standard internazionale BIA (Benefit Impact Assessment), benchmark sviluppato dall’ente non-profit B Lab.
Vi rimando al video del nostro CEO che ben racconta che “B-CORP per noi significa 3P unite: Prosperity, Planet, People. Miglioriamo il mondo digitalizzando le imprese”
Chiudo con un ringraziamento speciale ad Anna Manfè e Giovanni Pozzobon che assieme a Giorgio e a me hanno seguito e creduto in questo percorso fin dall’inizio. Grazie anche ai tanti atonpeople che in forme diverse hanno dato il loro contributo.