Si legge sempre più spesso che “Amazon ucciderà il retail”: secondo il British Retail Consortium, federazione dei negozianti britannici, entro il 2025 un terzo dei lavoratori del settore perderà il lavoro. Un’altra ricerca, “Amazon and Empty Storefronts”, condotta negli USA dalla società di ricerche Civic Economics, ha stimato in 222mila i posti di lavoro netti persi nel retail fisico a causa dell’impatto di Amazon nel 2015.
Lo scenario è lo stesso anche in Italia? Dal 2009 al 2015 in Italia sono scomparsi quasi 28.000 esercizi commerciali con attività primaria di vendita al dettaglio, escludendo gli alimentari specializzati (fonte: confronto Rapporto sul sistema distributivo 2010 e 2015, Ministero dello Sviluppo Economico).
Rispetto agli USA però il modello italiano è caratterizzato dal ruolo centrale del retail fisico, dal normal trade al negozio “sotto casa”, che può contare su alcuni fattori distintivi:
È proprio su questi punti di forza che il retail fisico deve far leva per contrastare il dominio di Amazon e dell’e-commerce. Questo non significa escludere nuovi strumenti e tecnologie digitali, anzi, Amazon stessa può diventare una leva di vendita se pensiamo ad Amazon Locker, ovvero al negozio sotto casa come punto di ritiro di un prodotto acquistato online.
Come spesso accade, modelli di vendita diversi non si oppongono, ma si uniscono in un nuovo modello, più complesso e ancora tutto da costruire.