Il modo in cui gli utenti comunicano con le aziende si è evoluto rapidamente, passando da canali tradizionali come la posta elettronica, il telefono a una piattaforma di messaggistica conversazionale in tempo reale. Questo fenomeno è legato al fatto che i consumatori oggi spendono più tempo su applicazioni di messaggistica che sui social network.
Come avevamo già spiegato parlando dell’impiego dei chatbot per l’e-commerce B2B, i chatbot o interfacce conversazionali sono sostanzialmente dei software dotati di Intelligenza Artificiale che interagiscono con le persone attraverso applicazioni di messaggistica desktop o mobile. Partiti come un fenomeno legato al mondo consumer, i chatbot si stanno inserendo sempre più in contesti business.
Ci sono assistenti virtuali in app di mobile banking che aiutano a svolgere attività bancarie, dal monitorare account e transazioni al pagare le bollette, dall’effettuare trasferimenti al tenere traccia delle spese. Ci sono chatbot pronti a formare i propri clienti su alcuni prodotti e servizi della compagnia assicurativa prescelta. Ci sono assistenti di viaggio che aiutano l’utente a prenotare voli e biglietti, avvisandoli di eventuali ritardi e cancellazioni, “shopping assistant” che supportano nell’acquisto di prodotti garantendo una risposta immediata 24/7 e gestendo simultaneamente più conversazioni. In un contesto digitale come quello in cui viviamo oggigiorno diventa un must per le aziende superare le aspettative del cliente.
I maggiori progressi in termini di efficienza provengono da tecnologie in grado di sfruttare i dati storici degli utenti per fornire servizi più intelligenti e più automatizzati. Ecco perché le attuali soluzioni di gestione dei servizi sfruttano la potenza dell’apprendimento automatico, utilizzando questi dati per offrire un’esperienza di service desk più intelligente. Grazie alle funzionalità di apprendimento automatico delle macchine (machine learning), è possibile suggerire automaticamente le risposte a determinati problemi, migliorando il servizio all’utente. Come abbiamo già visto analizzando pro e contro delle interfacce conversazionali, l’IA non può ancora gestire una conversazione “qualunque” ma rispondere solo entro determinati parametri o parole chiave. Il fattore umano è quindi imprescindibile in un servizio di supporto agli utenti.
Siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’assistenza ai punti vendita in cui “intelligenza umana” e intelligenza artificiale uniscono le forze per raggiungere lo stesso obiettivo: migliorare il servizio all’operatore affinché possa concentrarsi nelle vendite.