Il potere della pausa caffè per un HR
27/01/2023
Bere una tazza di caffè fa parte del rituale mattutino di milioni di persone al lavoro, insieme all’accensione del PC e alla scansione della casella mail. Di conseguenza, il caffè è una delle bevande più diffuse al mondo, con oltre 2 miliardi di tazze versate ogni giorno.
Questa bevanda tanto amarognola quanto gustosa potrebbe essere essenziale per il buon funzionamento in azienda e avere molti più “super poteri” di quello che si pensa, proviamo a considerarla da un punto di vista HR.
Come ogni bevitore di caffè sa, le pause caffè sono simbolo di un fortissimo collante sociale che permette alle persone di stare insieme e socializzare in modo informale e forse più naturale. Prendere un caffè con un collega non dà la stessa sensazione di un incontro “formale” a tu per tu, anzi è un’attività piacevole, a cui tutti possono partecipare, indipendentemente dal fatto che tu sia di quel team o meno.
In Aton ho scoperto fin da subito una sorta di usanza non scritta per cui, che tu sia provvisto di chiavetta per le macchinette o meno, tutti cercheranno di offrirti il caffè o quanto meno di scambiare quattro chiacchere con te. Fin dal primo giorno, proprio nella sala .onMeet – la saletta caffè – ho avuto un paio di incontri in cui mi sono trovata davvero entusiasta del lavoro che sto facendo al momento.
In questo spirito, abbiamo organizzato “ColazionAton – il primo evento di colazione in azienda”, una mattinata in cui abbiamo aperto le porte dell’azienda (e della saletta) ai giovani studenti incontrati al Google Devfest Triveneto per mostrare nel concreto i valori che condividiamo ogni giorno in quello che facciamo in Aton, il tutto corredato da una gustosa colazione.
Immaginate cosa può voler significare per un giovane studente vivere in prima persona l’esperienza di una giornata in azienda e incontrare professionisti – gli atonpeople – con cui approfondire le tematiche e le skill, digitali e non, utilizzate oggi nel mondo del lavoro.
Pensate che il caffè ci piace così tanto, che la nostra storia inizia proprio in questi mercati, a fianco di aziende che producono, distribuiscono e commercializzano beni di largo consumo. Tra i nostri clienti rientrano: Segafredo, Hausbrandt, Procaffè e tanti altri.
Seguendo questa prospettiva, la pausa caffè si potrebbe inserire nella “cassetta degli attrezzi” di un HR, un simbolo di comunicazione e incontro, tra i vari modi per mettere le persone al centro. Perché la comunicazione comprende anzitutto l’atto dell’ascolto e del ricevere i feedback, anche semplicemente osservando, espliciti o impliciti che essi siano. Partendo dall’ascolto è possibile accompagnare le persone e le aziende verso il futuro desiderato, favorendo la crescita, il benessere e soprattutto sviluppando negli altri la consapevolezza di essere all’altezza delle sfide che vogliono affrontare, magari iniziando proprio da un caffè preso insieme.
PS. Non-amanti del caffè, non abbiate paura! In Aton accontentiamo tutti: per chi non beve caffè, abbiamo a disposizione tanti gusti di tè, tisane e bollitori per scegliere il più liberamente possibile e combattere il freddo invernale in modo sostenibile e senza sprechi 😉
