I semafori li conosciamo, se ne stanno lì agli incroci delle strade e accendendosi di uno specifico colore ci comunicano un messaggio ben preciso: si passa o non si passa.
Li conosciamo così bene che spesso nel pensare a come comunicare un determinato tipo di informazione nelle varie applicazioni si va proprio a pensare all’uso di un “semaforo”.
Per esempio: “Coloriamo la scritta di rosso per mostrare che c’è un errore!”, “Sottolineiamo il testo con una linea rossa per mostrare che è importante!”, “Quest’icona qui la facciamo blu per dire A, Gialla per dire B e verde per dire C”.
Nel passato diverse delle nostre soluzioni hanno adottato questo modo di comunicare informazioni all’utente e spesso i nostri clienti ci chiedono esplicitamente di usare questo metodo. In Aton però non ci fermiamo al “si è sempre fatto così”, ma studiamo e aggiorniamo la UI (Interfaccia Utente) delle nostre soluzioni in modo che siano sempre più efficaci e funzionali imparando anche da scelte che a suo tempo avevamo trovato giuste e con l’esperienza scopriamo non funzionare bene.
Ormai i cari vecchi semafori stanno abbandonando i nostri prodotti e oggi vi spieghiamo il perché:
Non sempre il contesto permette la corretta interpretazione in modo efficace ed efficiente.
La soluzione è, a secondo dei casi, accompagnare o sostituire il colore con un’informazione di tipo testuale che risulta quindi molto più immediata da cogliere.
Come abbiamo potuto verificare aggiornando le nostre soluzioni, si va a sacrificare dello spazio rispetto all’uso del semplice semaforo, ma l’utente riceve un’assistenza migliore da parte dell’interfaccia in quella che è la sua operatività.
Insomma, in Aton stiamo mandando i semafori in pensione, a favore di nuovi approcci, come il Double Diamond o “diamante doppio”, la metodologia che sta alla base dell’approccio Design Thinking.