Aton cresce e per gestire efficacemente un volume di lavoro in costante aumento, siamo sempre alla ricerca di nuovi colleghi. Nel primo semestre 2024 abbiamo accolto nei Team più di 30 nuovi atonpeople e le prospettive per il secondo semestre sono ancora più promettenti. Per tutelare la nostra cultura organizzativa, che ci ha portato ad essere ciò che siamo oggi, è essenziale guardare al passato e mantenerci saldi ai nostri valori aziendali: sono loro le stelle fisse che ci guidano nei momenti di incertezza.
Guardando al futuro, invece, è vitale valorizzare nella nostra proposta di valore per gli atonpeople (EVP) gli aspetti più rilevanti per le generazioni emergenti, che saranno via via sempre più presenti nell’organico aziendale. Ecco la composizione attuale dei nostri Team, in base alla distribuzione delle generazioni:
Con un’età media di 36 anni e un’età mediana di 34, più della metà dei nostri collaboratori è nata dopo la fondazione di Aton; ma è l’armoniosa convivenza di quattro generazioni a rappresentare il valore straordinario della nostra organizzazione.
Spesso le aziende annunciano con orgoglio che l’età media dei propri Team è particolarmente bassa, come se fosse una ragione di “vanto”. Non sono completamente d’accordo: le figure più esperte sono fondamentali e si arricchiscono nell’interazione con i colleghi più giovani, portatori di innovazione e nuove prospettive.
In quest’ottica comprendere le esigenze delle nuove generazioni, che portano con sé linguaggi, valori e aspettative profondamente diversi dalle precedenti, diventa cruciale per attrarre e trattenere i talenti che guideranno l’innovazione e la crescita futura.
Qual è il modo migliore per intercettarli se non chiedendo direttamente a loro?
A marzo abbiamo lanciato una sfida ai C_Labbers, ovvero i partecipanti del Contamination Lab Veneto, un progetto dell’Università degli Studi di Padova con la collaborazione di UniSMART-Fondazione Università degli Studi di Padova.
La sfida consisteva nel definire gli attributi che rendono un’azienda un luogo di lavoro ideale per le nuove generazioni. Presentata in plenaria davanti a quasi un centinaio di giovani laureati e laureandi provenienti da un’ampia gamma di discipline, la nostra sfida è stata raccolta da un gruppo di sette ragazzi con percorsi di studi eterogenei:
La Team InnovAton ha lavorato per 3 mesi nell’identificare i fattori chiave per massimizzare la gratificazione, l’engagement, il senso di appartenenza e quindi la produttività tra i giovani; per creare un ambiente lavorativo che stimoli la creatività e valorizzi il potenziale di ciascun membro del team, mantenendo sempre l’attenzione sugli equilibri economici aziendali e definendo strumenti quantitativi per misurare l’impatto delle innovazioni sui collaboratori e sui vari stakeholder.
L’obiettivo ambizioso era quello di identificare le migliori pratiche per rendere la nostra regione un polo ancora più attrattivo, in particolare per la Gen Z.
Il progetto è partito dall’analisi delle strategie di People Management e delle best practice di aziende leader a livello globale, con un focus particolare rispetto alle iniziative rivolte alle nuove generazioni. Ne è emerso un quadro composito di aziende che mettono al centro delle proprie policy progetti evolutivi di crescita, sistemi di incentivazione, processi di onboarding, flessibilità e supporto al benessere dell’individuo in un’ottica work-life balance.
Innanzitutto, la Generazione Z attribuisce un’importanza senza precedenti all’equilibrio tra vita lavorativa e personale, ponendo grande attenzione alla flessibilità degli orari di lavoro, alla possibilità di lavorare da remoto e alla libertà di personalizzare gli orari in base alle esigenze della vita personale.
Inoltre, numerosi studi dimostrano come la Gen Z dia priorità alle aziende che promuovono una cultura lavorativa positiva e inclusiva, attribuendo un’enorme importanza alla salute mentale e al benessere psico-fisico personale. Secondo la ricerca ‘Gen Z expect Mental Wellness Support’ di SHRM, il 61% dei rispondenti della Generazione Z ha dichiarato che considererebbe seriamente di lasciare il proprio lavoro attuale se venisse presentata un’opportunità che offrisse benefici significativamente migliori per la salute mentale.
La Generazione Z dimostra anche una passione innata per l’apprendimento, che rappresenta un’opportunità entusiasmante per le organizzazioni di creare un ambiente che favorisca il miglioramento continuo sul posto di lavoro. Per Deloitte, nell’ultimo sondaggio annuale riguardante la Generazione Z, l’82% dei rispondenti ha espresso che l’opportunità di apprendimento continuo in un ruolo lavorativo è un fattore cruciale nelle decisioni occupazionali. Questo non sorprende, considerando che sono cresciuti in un’epoca in cui le piattaforme di apprendimento hanno democratizzato l’educazione.
È pertanto fondamentale per le aziende creare un ambiente in cui i percorsi di crescita siano chiari, definiti e ambiziosi. Questo non solo contribuisce alla realizzazione personale dei giovani professionisti, ma favorisce anche una cultura aziendale dinamica e innovativa, pronta ad affrontare le sfide future.
Infine, la maggioranza dei membri della Gen Z ritiene che avere un senso di scopo sia importante per la propria soddisfazione lavorativa e il benessere complessivo. Il concetto di scopo è soggettivo, ma per alcuni si tratta di lavorare per un’organizzazione che ha un impatto positivo sulla società e il cui obiettivo va oltre il profitto.
In sintesi, gli elementi identificati come essenziali per la Gen Z nel contesto lavorativo sono:
Tra le aree di intervento individuate è emersa l’opportunità di valutare l’implementazione di strumenti di comunicazione interna per connettere tutti gli atonpeople sulla base delle loro passioni personali e promuovere lo sviluppo di nuove progettualità capaci di migliorare l’ambiente di lavoro e il servizio al cliente. Favorire l’innovazione dall’interno permette di sfruttare al massimo il potenziale creativo dei collaboratori, stimolando nuove idee e soluzioni che possono contribuire significativamente alla crescita e al successo dell’azienda.
Grande importanza è stata data all’utilizzo della gamification come principio alla base della progettazione. Grazie al prezioso supporto di Nicolò Santin di Gamindo, che si è prestato come coach per un giorno, il Team è stato guidato nella progettazione per realizzare una usabilità che premia i dipendenti più coinvolti con benefit e riconoscimenti, il tutto con il fine ultimo di indirizzare i team verso quei comportamenti in grado di produrre impatti positivi sull’azienda, sulla società e sull’ambiente.
Grazie C_Labbers per esservi cimentati in questa sfida ed averci arricchito con proposte innovative!