Che cosa si intende per IOT?
Peter Waher, nel libro “Learn Internet of Things”, la definisce così: “The IoT is what we get when we connect Things, which are not operated by humans, to the Internet”.
Il focus quindi non è tanto sulla tecnologia impiegata quanto su ciò che possiamo ottenere grazie ai dati raccolti da ogni singolo oggetto interconnesso, in primis l’ottimizzazione dei processi (ad esempio in ambito manufacturing grazie all’adozione della tecnologia RFID).
Nel corso della conferenza “Internet Of Things: oltre gli oggetti, verso i servizi” che si è tenuta il 21 aprile all’Università Bicocca di Milano è emerso che in Italia il mercato dell’IOT ha registrato una crescita del 40% rispetto all’anno precedente trainato principalmente da utility e smart metering.
C’è ancora molta strada da fare: non esiste ancora una piattaforma standard per gestire la mole di dati che si genera e i servizi erogati sono pochi rispetto agli oggetti connessi.
La chiave del successo dell’IOT sembra dipendere quindi da quei servizi in grado di offrire vantaggi concreti in termini di: