Il 27 e 28 settembre si è tenuto a Dusseldorf quello che negli ultimi anni sta diventando l’evento di riferimento in Europa per l’RFID e IOT: RFID & Wireless IOT tomorrow.
Due giorni nei quali è possibile confrontarsi con i principali player, scoprire i trend tecnologici e di mercato ma soprattutto condividere esperienze. Detto questo, non potevamo di certo mancare!
Abbiamo cercato di riassumere quelli che, a nostro avviso, sono stati i 3 aspetti più interessanti emersi:
- L’IOT come traino dell’RFID
Dopo la liberalizzazione delle frequenze UHF nel 2007, l’RFID sta vivendo oggi una seconda giovinezza trainata dalla crescita dell’ Internet of Things (IOT).
Tutti i vendor di tecnologia si presentano e producono in ottica IOT creando dei dispositivi sempre più complessi: alla componente dell’identificazione automatica si affiancano, sensori, elementi di RTLS (Real Time Locationing System) e altri device che utilizzano protocolli di comunicazione dedicati al mondo industriale.
- La tecnologia wireless BLE come trend
La tecnologia Bluetooth Low Energy si basa sullo standard Bluetooth 4.0 e nasce per adattarsi a logiche marketing su dispositivi smartphone e tablet. Tantissime realtà la stanno utilizzando per entrare nel mondo del RTLS producendo delle antenne che integrano RFID e BLE adatte ad esempio all’interno di un negozio per tracciare/inventariare i capi (grazie all’RFID) e contemporaneamente localizzare il personale (grazie ad un badge BLE).
- Healthcare e Retail i mercati in crescita
Gli analisti continuano ad affermare che nei prossimi 5 anni sarà il mercato dell’Healthcare a spingere l’IOT nella sua diffusione.
Sempre più quindi si sentirà parlare di ospedali SMART, dove RFID, BLE e WIFI contribuiranno nella tracciabilità di asset (ferri chirurgici, pc, lenzuola…) e persone (medici, infermieri, pazienti..) per una gestione sempre più efficiente.
Interessante, per il mondo Retail, il caso di un supermercato che ha taggato tutti i prodotti freschi e gli ha monitorati per un anno (data di scadenza, replenishment, stock e sprechi).
I risultati che ha ottenuto fanno decisamente riflettere:
- 50% di riduzione dei tempi per svolgere le operazioni all’interno del negozio,
- 33% di riduzione degli scaffali vuoti,
- 35% in meno di carne gettata via,
- 7% di aumento dei ricavi nelle vendite (quest’ultimo dato è dovuto dal fatto che il supermercato ha effettuato meno promozioni per smaltire la merce in scadenza rispetto all’anno precedente).
Anche se poi ci sorgono spontanee due domande:
- Quante aziende della GDO sono realmente disposte a taggare tutti i prodotti anche a fronte di nuove tecnologie come la visione artificiale (computer vision)?
- Le aziende saranno in grado di gestire tutti questi big data?
Quest’ultimo aspetto non riguarda solo il Retail, ma anche tutti gli altri mercati, se si pensa ad esempio che l’azienda di logistica di Volkswagen (che ha dotato tutti i suoi camion di un sistema RFID e GPS per la tracciabilità delle consegne) si trova a gestire 120.000 ordini al giorno.
Grande fermento e grandi prospettive quindi per il mondo IOT, ma forse il vero passo in avanti verso la sua reale e fattibile diffusione nella vita di tutti i giorni avverrà solo quando un qualsiasi articolo verrà concepito, ancora prima che prodotto, come oggetto “parlante”, ossia quando il chip RFID diventerà una componente imprescindibile dell’articolo stesso.