Stiamo completando in questi giorni la terza sessione formativa in pillole su Kotlin, che ha visto coinvolti tutti i nostri sviluppatori software.
Kotlin è un linguaggio che nasce per superare alcuni limiti di Java, soprattutto riguardanti la “modernità” e l’espressività del linguaggio; permette di fare più cose scrivendo meno codice – ed è dimostrato che un linguaggio più espressivo si traduce in una migliore qualità del prodotto. Kotlin lo fa, mantenendo piena compatibilità con l’ambiente di esecuzione di Java e la JVM, che sono sempre stati e sono assoluti industry leader.
Kotlin nel tempo è inoltre “uscito” da questi confini, ed ora può essere compilato per il Web (producendo codice Javascript), per applicazioni native, e per applicazioni Android. Nel 2017 Google l’ha adottato come linguaggio ufficiale per lo sviluppo di applicazioni su questa piattaforma (video annuncio Google), sancendone definitivamente la posizione nel panorama dei linguaggi “moderni”.
In aggiunta, e al di là di questo, sviluppare in Kotlin è un piacere. E’ conciso, sicuro by design, interoperabile in progetti che già usano Java o Javascript, ed esistono degli ottimi tool per utilizzarlo al meglio. Diverse grandi aziende l’hanno già adottato, e ben volentieri lo facciamo anche noi: dove Java a volte sembrava “vecchio e stanco”, Kotlin è una bella ventata di freschezza!
Il processo sarà graduale: la nostra base di codice scritta in Java (sia per mobile che per backend) è ovviamente molto grande; Kotlin farà parte delle “frecce al nostro arco” per i nuovi progetti e moduli applicativi, e contiamo così di acquisire nel tempo una massa critica per poter gradualmente sostituire Java.
Soprattutto, questo processo si inserisce nella modernizzazione continua degli strumenti che utilizziamo: il nostro è un mondo in continuo cambiamento, e serve grande attenzione nello scegliere cosa è utile e cosa non si adatta alla nostra realtà. Il risultato di queste scelte incide direttamente sulla qualità del nostro codice, quindi è un punto davvero cruciale dei processi aziendali; ma è un piacere quando – e questo è uno di quei casi – un nuovo strumento rende il processo produttivo non solo più efficiente, ma più gradevole!