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Aton ottiene la certificazione per la parità di genere

05/12/2025

Aton ha ottenuto la certificazione del Sistema di Gestione per la Parità di Genere secondo la prassi UNI/PdR 125:2022. Un riconoscimento che ci rende estremamente felici perché non è solo un bollino, ma un passo concreto verso la nostra visione: costruire un tech che valorizzi il talento senza distinzioni.

Innovazione e inclusione, due facce della stessa cultura

Quando abbiamo deciso di intraprendere questo percorso, lo abbiamo fatto con una convinzione profonda: l’innovazione non può prescindere dall’inclusione. Siamo un’azienda tecnologica, ma soprattutto una comunità di persone diverse per esperienze, ruoli e visioni, unite dal desiderio di costruire insieme un ambiente equo, aperto e rispettoso. Promuovere pari opportunità per noi significa garantire che ogni atonpeople possa crescere, contribuire, essere ascoltato e riconosciuto per il proprio valore.

Un percorso di crescita condiviso

Il processo di audit è stato rigoroso e completo: ha coinvolto tutte le aree chiave previste dalle linee guida nazionali – cultura e strategia, governance, processi HR, equità salariale, inclusione, genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
Ciò che ci ha reso più orgogliosi è stato scoprire che gran parte dei requisiti richiesti facevano già parte del nostro modo di lavorare: non abbiamo dovuto reinventarci, ma formalizzare e valorizzare pratiche già presenti nella nostra cultura organizzativa.

Allo stesso tempo, il confronto con consulenti e auditor è stato un momento prezioso di crescita: un’occasione per fotografare i nostri dati, confrontarli con benchmark esterni e stimolare nuove azioni di miglioramento.
La certificazione, insomma, non è un punto d’arrivo ma un punto di partenza, consapevoli che ogni cambiamento culturale è un processo vivo, fatto di ascolto e piccoli passi quotidiani.

La parità, una cultura già viva in Aton

Questo percorso ci ha insegnato che la parità non si misura solo in numeri, ma nei comportamenti, nelle scelte e nella coerenza tra valori e azioni.
Eppure, anche i numeri raccontano molto della nostra identità:

  • il 50% dei nostri collaboratori è donna, una presenza molto superiore alla media del settore ICT;
  • il gender pay gap medio è inferiore al 5%, e dove presente è sempre motivato da criteri oggettivi;
  • le donne con ruoli di responsabilità sono superiori rispetto alla media del settore;
  • negli ultimi dodici mesi abbiamo erogato oltre 150 ore di formazione su temi di diversity, equity & inclusion.

A questi risultati si affiancano esperienze e strumenti che danno forma concreta alla nostra idea di equità:

  • il nostro modello premiale, che consente ai team di autovalutare il proprio contributo e definire insieme il riconoscimento economico annuale, promuovendo fiducia e responsabilità condivisa;
  • .atonAcademy, il nostro modello di recruitment e formazione aperto a tutti, senza distinzione di età o background: nelle prime fasi di selezione valutiamo solo i punteggi, senza conoscere i dati anagrafici, per garantire scelte trasparenti e meritocratiche;
  • l’accordo sindacale dedicato al team Service Desk, che introduce misure concrete per la conciliazione vita-lavoro e agevolazioni per i neogenitori, garantendo stabilità contrattuale e prospettive di crescita;
  • le politiche di smart working flessibile e autonomia nella gestione del tempo, che permettono a ciascuno di integrare al meglio impegni professionali e personali.

Opportunità e sfide

Ottenere la certificazione ha rappresentato anche un’occasione di riflessione più ampia: da un lato ci ha permesso di migliorare la consapevolezza interna, rafforzare il nostro impegno valoriale e valorizzare Aton come ambiente inclusivo e attrattivo per nuovi talenti e partner; dall’altro, ci ha fatto toccare con mano anche le sfide legate a un percorso di questo tipo.

Abbiamo dovuto confrontarci con la burocrazia di un iter complesso, con la rigidità di alcuni criteri difficilmente adattabili a realtà agili e dinamiche come la nostra, e con un investimento di tempo e risorse significativo.
Ma ogni ora dedicata si è trasformata in un passo avanti: in nuove metriche, pratiche più trasparenti e maggiore consapevolezza condivisa.

Guardando avanti

L’elemento più prezioso che portiamo con noi da questo percorso è la consapevolezza che la parità non è questione di un giorno.
La certificazione ha acceso una luce: ora tocca a noi mantenerla forte attraverso azioni concrete, dialogo, monitoraggio costante e una cultura organizzativa che accolga le differenze.

È un riconoscimento, ma soprattutto una promessa: continuare a costruire un ambiente di lavoro dove innovazione digitale e responsabilità sociale camminano insieme.

Il futuro del tech, per noi, è inclusivo, multiculturale e genderless.

E la parità, in Aton, non è un’etichetta: è una cultura viva, fatta di persone che ogni giorno scelgono di farla esistere davvero.

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