Una settimana di Dolomiti, una settimana a letto con l’influenza quasi a pagar pegno, ed infine eccomi nel ritorno alla realtà con il commento dei primi verdetti sull’anno appena concluso
Per gli atonpeople, e per chi è interessato alle nostre vicende, è un momento assai importante: centocinquanta persone impegnate in dodici mesi di intensa attività per centinaia di clienti. Lavoro delicatissimo e talvolta duro, ogni tanto durissimo, con tutte il corollario di inevitabili ricadute extra professionali e familiari, che si trasfigura magicamente in numeri che paiono punteggi di una pagella. Tutto il mondo funziona così e lo diamo per scontato, ma prendendone le giuste misure dall’alto questa routine sembra una grande cinica semplificazione, soprattutto perché dietro ai numeri non si leggono le piccole e grandi storie umane che li hanno generati. E’ l’epopea di uno sport senza Olimpiadi, di una colonizzazione senza colonie, di un film senza videocamera. Alla fine si tira una riga e si fanno i così detti bilanci: economico ma anche, per quelli più avanti, di sostenibilità sociale e ambientale. Sento il bisogno di iniziare questo lavoro di retrospettiva accogliendo queste sentenze con un senso profondo di giudizio. Cerco di andare oltre le consuetudini, i riti e gli standard commerciali e del “celodurismo”. Preferisco la genuinità e l’originalità del dietro le quinte rispetto alla fredda ufficialità della comunicazione finanziaria. I numeri contano si, ma sono spesso noiosi e al contrario possono diventare un’arma pericolosissima. Talvolta possono fare anche delle stragi! A mio parere vanno trattati, analizzati e qualificati con estrema attenzione per dare loro una narrazione, alla ricerca dei significati più profondi e veri che spesso sono nascosti. Prima dal punto di vista umano, poi competitivo, e infine economico
La crescita, obiettivo innegabile di ogni azienda sana, per Aton Spa nel 2019 è stata superiore al 10%. Bene, molto bene, visto che il nostro primo semestre è stato asfittico e che l’economia italiana è da tempo in stagnazione. Attendiamo ora i volumi delle consociate, ma dovrebbero essere in linea con la capogruppo. Dietro questo dato di per sé eccellente ci sono però molti altri fattori importanti che ne determinano la vera qualità: il mix di vendita in termini di valore aggiunto prodotto in casa, il backlog di commesse attive al 31/12, la qualità del lavoro garantito ai clienti, lo stress a cui gli atonpeople e indirettamente le loro famiglie si sono sottoposti per sostenerlo, quanto si è riusciti a investire in R&D per la crescita futura, la redditività, il cash flow ecc. Posso prevedere uno scenario nella media molto positivo, ma i dati non sono ancora completi. Inizio intanto toccando i punti già da ora disponibili
La strategia di lungo termine di Aton è puntare a capitalizzare il proprio know how distintivo soprattutto in prodotti software standard verticali, cosiddetti end-to-end, chiavi in mano. L’obiettivo è di consentire alle aziende target di acquisire al costo di un canone mensile non solo un pacchetto ma una vera soluzione integrata, in outsourcing, che le renda velocemente più competitive sollevandole dalla maggior parte dei problemi operativi. In questo mix il software giusto ha spesso un ruolo guida e i servizi professionali sono il complemento insostituibile per rendere il nuovo sistema ben controllato, efficace e produttivo nel lungo periodo. I primi dati evidenziano una forte crescita della parte industriale, “made in Aton”: le licenze vendute sono cresciute dell’8% e i servizi professionali del 14%. Dati limpidi. La nostra strategia è partire sempre dalle esigenze e dalle caratteristiche di ogni singolo cliente e costruire prodotti software e servizi industrializzando in modo intelligente le risposte richieste dai nostri clienti. Non partiamo da un prodotto e cerchiamo di venderlo, partiamo dalle esigenze reali dei clienti che ci interessano e modelliamo le nostre soluzioni facendole crescere di progetto in progetto. Funziona, e molto bene, quindi avanti tutta! Quando saremo pronti conto di trovare nella quotazione in Borsa un bel turbo espansivo, spazio di crescita sul mercato ce n’è tantissimo
Al 31/12/2019 il nostro backlog ordini è in crescita del 37% rispetto all’anno scorso ed è tutto sano perché non è un accumulo di consegne in ritardo ma un insieme di nuove commesse acquisite per il 2020. L’ordinato addirittura è balzato di un eclatante 76% grazie soprattutto a contratti ricorrenti, alcuni a lunghissimo termine, che si svilupperanno nei prossimi anni e per i quali il grosso del lavoro di investimento è già stato fatto negli anni scorsi. Il cuore di questo business straordinario è il nostro servizio .onMeter per il Machine to Machine, l’Internet of Things, lo Smartmetering, i servizi georeferenziati. E’ il frutto di un’attività iniziata nel 2004 e che finora ha richiesto tanti investimenti, tantissima pazienza e caparbietà di un eccellente Team di atonpeople, infinita sensibilità e sagacia verso clienti e partner. Abbiamo accompagnato un mercato che è maturato pian piano in quindici interminabili anni. Ma ora almeno in un relativamente piccolo segmento verticale, quello del gas GPL, Aton è in vetta al mondo, con la conquista dei contratti Global più grandi della storia di questo business. Molto, molto bene. Fenomenali i ragazzi del Team, con tutto il supporto aziendale, a loro va di diritto un encomio speciale e l’augurio di massimizzare quanto di buono è stato seminato sinora
Da oltre vent’anni sviluppiamo un’indagine presso i nostri principali clienti per raccogliere in modo strutturato le loro percezioni e il loro grado di soddisfazione su Aton. Tra le varie risposte gentilmente fornite dai clienti ce n’è una che riassume in sintesi estrema il loro giudizio: “Consiglierebbe Aton a un’altra azienda?” Il 98% ha risposto SI. L’unico NO, verificato a posteriori, sembra sia stato una svista. Comunque, il 98% è il livello storico più alto mai ottenuto. Ritengo che stiamo compiendo bene la nostra missione. Molte cose miglioreranno, il cantiere è sempre aperto in Aton, e i contributi dei nostri clienti sono preziosissimi. Grazie a tutti per la considerazione che ci dimostrate, per aiutarci a capirvi e ad analizzarci così nel profondo!
Quando si parla di sostenibilità, nel nostro settore l’ambiente naturale ha un valore più simbolico che di grande impatto. Ci teniamo moltissimo e stiamo facendo la nostra parte, ma il nostro è un business di per sé pulito. La vera questione è sul sociale e in particolare il rapporto di fiducia con i collaboratori: soddisfazione; motivazione; crescita; rapporto col Team; bilanciamento tra lavoro e vita privata. Mi sento particolarmente responsabile su questi aspetti e cerco di fare sempre del mio meglio per rendere Aton un luogo aperto dove si sta bene, ci si sente a proprio agio, nel rispetto reciproco e con valori condivisi su chi vogliamo essere attraverso il lavoro tra di noi e con i clienti. Fare progetti IT ed erogare servizi di assistenza però porta con sé una serie di imprevedibilità che rendono il lavoro delle nostre società spesso soggetto a picchi, emergenze e stress davvero tosti, soprattutto verso fine anno. Nonostante ciò l’indagine svolta in collaborazione con Great Place to Work a fine 2019 ha evidenziato un ottima tenuta da parte degli atonpeople, insieme ad alcune sofferenze e relative direttrici su cui lavoreremo sodo per migliorarci ancora. Questo sarà il nostro mantra per il 2020. Grazie, atonpeople, quest’anno siete stati ancora più formidabili del solito, e siamo solo all’inizio…..