Quando si parla di innovazione non c’è niente di certo. Spesso si parte da un’idea che si vuole realizzare senza sapere se avrà realmente successo, oppure si investono tempo e denaro in un progetto scoprendo, solo dopo mesi o anni di sviluppo, che non risponde alle esigenze dei tuoi clienti.
Per evitare di affidarsi al caso ed ottenere i risultati attesi ,è importante, nella prima fase di analisi e definizione di un prodotto o servizio, utilizzare la metodologia del Design Thinking (approfondisci il design thinking leggendo l’articolo a questo link), che consente di ideare una soluzione ad un bisogno in modo rapido ed efficace, testando e coinvolgendo l’utente sin dall’analisi iniziale.
Una delle caratteristiche che rendono così vincente questa tipologia di metodologia Lean è il mezzo. Dopo una prima fase di analisi e definizione del problema, viene creato un prototipo che viene testato e perfezionato fino ad arrivare al prodotto finito: stiamo parlando di Minimum Viable Product (MVP).
A coniare il termine Minimum Viable Product (Mvp) è stato Frank Robinson nel 2001. Il termine ed è diventato celebre grazie a Eric Ries e Steve Blank, fondatori del “Lean Startup Movement”, che lo hanno introdotto nel loro approccio. Il Minimum Viable Product è la versione iniziale di un prodotto, un prototipo che consente di testare le funzionalità e di ricevere dagli utenti un feedback, con il minimo sforzo in termini di capitale, di tempo e di energie. L’obiettivo perseguito è quello di testare la reazione del mercato per evitare la possibilità che il prodotto non soddisfi il bisogno degli utenti.
Partire dal Minimum Viable Product mira a ridurre il costo dello sviluppo attraverso continui test in cui è possibile capire, direttamente dagli utenti, su quali funzionalità puntare e investire e quali invece tralasciare.
Sviluppare un prodotto o un servizio partendo da un Minimum Viable Product non significa creare un prodotto “minimale”, ma anzi pensarlo e progettarlo con cura per fare degli investimenti meglio focalizzati.
Altro requisito imprescindibile per coloro che creano prodotti e servizi di successo è l’elasticità mentale: quando si lancia un MVP sul mercato si deve essere disposti a cambiare rotta qualora il test non soddisfi l’utente.
Sviluppare un prodotto o un servizio partendo da un Minimum Viable Product consente alle aziende di innovare un settore in maniera sostenibile, costruendo gradualmente un servizio o un prodotto testandolo in maniera costante e adattandolo alle richieste del mercato e degli utenti. In questo paradigma l’errore non è un ostacolo, ma parte del processo per creare un prodotto vincente.